Direzione: Federico Chiacchiari
Docenti: Simone Emiliani, Massimo Causo,
Tutor: Carlo Valeri, Sergio Sozzo
Con interventi dei redattori di Sentieri selvaggi
Corso di critica cinematografica e giornalismo multimediale
Di cosa parliamo quando scriviamo di cinema? Siamo “critici” o “scrittori”? Perché c’è sempre stata una grande distanza tra i gusti del pubblico e quelli della critica? Come si legge un film e come lo si restituisce attraverso un “altro” testo? Cos’è diventato e com’è cambiato e mutato, oggi, il mestiere del critico? Nell’epoca dei blog, dei social network e degli USG (i contenuti generati dagli utenti) tutti, oggi, possono scrivere (anche) di cinema. Finalmente, diremmo. Perché il cinema è come il calcio e la musica, qualcosa di cui chiunque può meravigliosamente e liberamente parlare. E allora, viene da domandarsi, a che serve la critica cinematografica se tutti possono, ormai, orizzontalmente affiancarsi ai “professionisti” della scrittura sui film?
Sono queste solo alcune delle tante domande che noi di Sentieri selvaggi ci poniamo, assieme ai nostri allievi, nelle lezioni e nei laboratori di critica cinematografica, il nostro corso più “antico”, quello da cui è partita, nel 1999, tutta la nostra area di formazione oggi riunita nella Scuola di Cinema.
Questo corso, come il cinema, lo spettatore e la critica, muta ogni anno, pur mantenendo una struttura di base unitaria, perché è sensibile ai cambiamenti, tecnologici e di costume, che il mestiere del critico oggi, necessariamente, impone.
30 settimane di incontri e laboratorio, più altri 20 appuntamenti di Storie del cinema, questo il “pacchetto” del corso di critica, al quale va aggiunta l’integrazione con lo storico workshop “Comunicazione e ufficio stampa del cinema”, corso complementare utilissimo per chiunque voglia cimentarsi con la professione di critico e giornalista cinematografico e con il workshop tecnico/giornalistico “Girare un’intervista”, fondamentale per il lavoro odierno del giornalista multimediale.
Diversi docenti, e diverse esperienze e approfondimenti
Federico Chiacchiari, il Direttore responsabile di Sentieri selvaggi, vi accompagnerà per tutto il percorso, come punto di riferimento costante per gli otto mesi da novembre a fine giugno. Con lui più che di critica si ragionerà, forse, di “anticritica”, di come il modo di pensare il cinema sia profondamente cambiato a partire dalle esperienze di alcune “avanguardie” culturali negli anni Settanta e Ottanta. Vi parlerà, sicuramente, di un personaggio di nome Enzo Ungari, che forse non avrete mai sentito nominare… ma che rappresenta per Sentieri selvaggi una sorta di fratello maggiore che ha insegnato come godere il cinema…(insieme a Roberto Silvestri che spesso viene raccontarci le sue vecchie e nuove storie di cinema). E invece di parlarvi di neorealismo e dei grandi autori del cinema preferirà parlarvi del Filmstudio 70 e del Politecnico, di Massenzio, Renato Nicolini ed Enrico Ghezzi… Ma il Direttore vi porterà dentro le problematiche contemporanee del lavoro nel web, dove, come comunicare, quali strumenti utilizzare, è altrettanto importante di cosa abbiamo da dire. E le domande saranno: come cambia oggi scrivere di cinema nell’era di YouTube, Wikipedia, MySpace, Facebook e Twitter? E ancora: cosa diventa il cinema “dopo il web?”. App per Ipad, Smartfone, Android, sono parole da annoverare ormai tra gli strumenti del critico cinematografico?
Simone Emiliani, il Direttore Editoriale di Sentieri selvaggi, che frequenta le riviste storiche della critica (Filmcritica, Cineforum, Film) ma che gioca la sua passione cinefila attraverso radio (Radio Wave), quotidiani (il Nuovo Corriere Aretino), organizzazione di festival ed eventi, vi porterà invece nei territori del “linguaggio cinematografico”, il vero arsenale, armamentario di base necessario e indispensabile per parlare di cinema, almeno quanto lo è conoscere regolamenti, tecniche e tattiche di gioco per parlare di calcio…. E allora con lui vi troverete a ragionare delle manipolazioni spazio/temporali del cinema, di montaggio, profondità di campo, campi, inquadrature, ecc…. Ma attenzione: poca teoria e molto, davvero molto, visionamento di brani di film, per capire come il linguaggio si è evoluto nel tempo con lo sviluppo tecnologico del cinema, e come oggi il cinema e il suo set siano sempre più un qualcosa di virtuale, terribilmente concreto e astratto nello stesso tempo. E poi ancora si ragionerà su come funziona oggi la critica cinematografica nelle riviste e sui libri specializzati, sul lavoro del critico e sulle interviste, e altro ancora…
Massimo Causo è il nostro critico DOC, come ci piace definirlo. Ovvero colui che frequenta decine di festival l’anno, che vede centinaia e centinaia di film, come selezionatore (per Venezia, Torino, Lecce, Taranto, ecc…), che scrive cataloghi di Festival e sulle principali riviste specializzate. Con Causo si ragionerà concretamente su quello che significa davvero, oggi, il mestiere del critico. Critico recensore, certo, per quotidiani, riviste, libri, ma anche critico multimediale, che opera attraverso la radio, la televisione, che nel “far vedere il cinema”, nella scelta dei film, dei luoghi e delle forme di proiezione esercita la complessità della sua professione.
Carlo Valeri, Sergio Sozzo, con interventi possibili di altri redattori di Sentieri selvaggi
Questo è il motivo per cui non servono particolari conoscenze e competenze pregresse: ci interessa la passionalità e la capacità di essere sinceri fino alla cattiveria. Preferiamo gli scrittori ai cattedratici. Preferiamo il piacere “vivo” al sapere “statico”. E, se siete interessati, non dimenticate di portarvi dietro i sogni: più che le lauree, sono queste le cose che c’interessano..
– Una rassegna cinematografica
INFO PER ISCRIVERSI: