venerdì 11 aprile h 20:30 via Botta 19 a Roma uno dei film dove il leggendario cineasta giapponese – di cui tornano in sala 9 grandi opere – si è prestato come interprete. Un inedito di Naoki Ichio

Tokio (Shinya Tsukamoto) è un salaryman come tanti, e alla pari dei suoi omologhi conduce una vita stazionaria, immersa nel tedio della routine. Una sera, però, si imbatte nel corpo senza vita della moglie Kumiko (Reiko Kataoka) affogata improvvisamente nella sua stessa vasca da bagno. Lo shock tarda ad arrivare, e senza alcuna ragione apparente non solo l’uomo si prepara un caffè, ma nel momento in cui comprende la tragicità della situazione, abbandona qualsiasi intento di chiamare soccorsi, per poi ritornare alla propria stanza da letto: dove al mattino verrà svegliato dalla sua stessa coniuge, “ritornata in vita” dopo un evento decisamente “trascendentale” che cambierà per sempre le dinamiche di coppia tra i due protagonisti.
Partecipiamo all’uscita in sala di 9 titoli fondamentali di Shinya Tsukamoto, che Cat People distribuisce a partire da questa settimana, con la visione di A Drowning Man, un inedito diretto da Naoki Ichio interpretato in veste attoriale dal grande cineasta giapponese di Hokage nel 2001. Venerdì 11 aprile h 20:30 nella nostra sala di via Botta 19 a Roma, ingresso con prenotazione A QUESTO LINK
Pur non essendo un puro J-Horror, malgrado A Drowning Man sia stato prodotto nel 2001, ovvero nel periodo apicale dello straordinario fenomeno di cassetta generato dal genere sino a partire dal successo planetario di Ringu, il debutto di Naoki Ichio sembra comunque partire dalle stesse istanze che contraddistinguono le parabole orrorifiche del cinema nipponico di inizio Millennio. Non è un caso, infatti, che l’incontro con il “fantastico”, con una creatura perlopiù liminale a metà tra l’umano e lo spettrale, si connoti come in tutti gli J-Horror di valenze prettamente metaforiche, destinate a portare alla luce il cosiddetto “rimosso” di coloro che si interfacciano con tali presenze. E il fatto che il salaryman del film – a cui non casualmente presta il volto colui che più di tutti ha ragionato negli anni Novanta sulla figura del lavoratore medio giapponese – arrivi ad interrogare la sua inettitudine, la natura del rapporto che lo lega alla moglie e il divario comunicativo che da lei lo separa solo dopo aver esperito questo incontro fantasmatico, dimostra quanto Ichio abbia assorbito le lezioni del cinema horror nipponico, per poi condurle verso i territori del dramma familiare.
Shinya Tsukamoto in A Drowning Man
venerdì 11 aprile h 20:30
Sentieri Selvaggi, via Carlo Botta 19 a Roma
PRENOTATI QUI